Stamattina ale 9.00 ho fatto colazione col sangue: ad aprire la mia personale giornata cinematografica è stato “Bleeder” del solito Refn; film del 1999 racconta una storia di ordinaria violenza nella Danimarca del duemila, nella quale i protagonisti, appassionati di b-movie, cercano di uscire a fatica dalle loro noiose esistenze. Mentre facevo la fila per vedere “Get Low” son riuscito a strappare un autografo al giovane regista danese che mi guardava con aria distratta;che roba poco moderna gli autografi! “Get Low” è ambientato nella profonda America e ha per protagonista un vecchio eremita che decide  di uscire dall’isolamento dopo 40 anni. La storia (girata da Aaron Schneider) non è molto convincente ma alcune battute al vetriolo del protagonista condiscono la pellicola (in concorso) dove trionfa il volemose bene. Scrivo in romano non a caso: alle 17.00 dopo un’ora e mezza di fila assisto esterrefatto a “Roma” di Federico Fellini. Una sorta di documentario senza trama con una ricchezza di personaggi al limite dell’assurdo; tralascio ogni descrizione o critica  per paura che la banalità mi sommerga. Il film è presentato da Paolo Sorrentino che dopo la proiezione partecipa a un dibattito in sala; all’uscita ci conferma di essere un pò stronzo, ma ciò che più ci preme è che continui ad emozionarci coi sui film. Qui da Torino è tutto, linea allo studio.

Roberto Oggiano

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